Vendita casa dopo il Superbonus: non si paga la plusvalenza del 26% in questi casi

Sapevi che la plusvalenza del 26% non si paga in alcuni casi di vendita della casa dopo il Superbonus? Ecco che cosa devi sapere al riguardo.

Scegliere una buona casa non è così semplice. Questo perché bisogna fare un po’ di ricerche e assicurarsi che l’affitto non sia troppo elevato. La situazione diventa più gravosa quando bisogna stipulare un mutuo. A quel punto la scelta di una abitazione come si deve diventa prioritaria. Ecco perché è necessario prestare una certa attenzione prima di farlo. E se è necessario ricorrere ai lavori di ristrutturazioni è meglio usufruire del Superbonus.

In quali casi non si paga la plusvalenza del 26% sulla casa?
Plusvalenza del 26% sulla casa: ecco quando non si paga – Architectours.it

Il Superbonus è una agevolazione fiscale molto usata in Italia, infatti permette di usufruire di un bonus corrispondente al 110% delle spese sostenute per la ristrutturazione di un immobile a partire dal 1 luglio 2020. Nello specifico questa misura è finalizzata ad agevolare gli interventi strutturali per l’efficienza energetica e nel consolidamento degli edifici. Quindi è importante per coloro che vorrebbero una casa più che agibile. Riguarda anche l’installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici.

Plusvalenza del 26% per il Superbonus: in quali casi non si deve pagare

Però c’è qualcosa che molti italiani si chiedono. Cioè se la plusvalenza del 26% inerente il Superbonus possa non essere pagato nel caso della vendita dell’immobile. Si tratta di una domanda molto particolare dato che l’immobile, in teoria, dovrebbe essere destinato ad un altro soggetto. Qual è la risposta a questa spinosa domanda? Approfondiamo l’argomento e chiariamolo una volta per tutte.

In quali casi non si paga la plusvalenza del 26% sulla casa?
In questo caso non pagherai la plusvalenza del 26%: ecco perché – Architectours.it

La legge è piuttosto chiara sul tema. A partire dal 1° gennaio 2024 sono state stabilite delle regole precise. Se l’immobile su cui sono stati effettuati gli interventi viene ceduto prima di 10 anni, la plusvalenza del 26% verrà calcolata in ogni caso. Questo avviene a patto che lo sconto in fattura sia presente (parliamo della cessione del credito). Quindi la plusvalenza dovrà essere pagata se non sono passati 10 anni.

Sono esclusi dalla plusvalenza del 26% gli immobili acquisiti per successione e quelli considerati “prima casa” (sempre prima dei dieci anni dalla cessione del credito). Il Superbonus concede sicuramente una grande opportunità, ma allo stesso tempo ha delle regole molto specifiche da ricordare. Questo è tutto quello che c’è da sapere per quanto riguarda la plusvalenza del 26% da pagare. Tenete a mente queste informazioni per il futuro dato che potrebbero servirvi.

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