Agevolazione prima casa, l’immobile può essere affittato? Cosa sapere per non perdere il beneficio

Il proprietario di un immobile gode di diverse agevolazioni se si tratta di una prima casa: come non perderle se si affitta.

Lo Stato italiano prevede un certo numero di agevolazioni per coloro che possiedono unicamente la casa in cui risiedono. La definizione di “prima casa” può essere infatti utilizzata nel momento in cui proprietà e residenza coincidono sullo stesso immobile.

affittare prima casa senza perdere benefici
Come si evita di perdere i benefici prima casa anche se la si affitta?
– architectours.it

Può accadere, però, che dopo aver acquistato la prima casa, un proprietario si trovi ad entrare in possesso di una seconda casa, che può derivare da un acquisto successivo, da una donazione o da un’eredità. Naturalmente, a meno che non decida di spostare lì la sua residenza, il proprietario non godrà di alcuna agevolazione fiscale sulla seconda casa, quindi si troverà a pagare un certa quota di tasse.

Cosa succede però se un proprietario entrato in possesso di una seconda casa decide di spostare la residenza e affittare la sua ex prima casa? Semplicemente, comincerà a pagare su di essa tutte le tasse previste dal fisco italiano. Non è possibile infatti affittare un immobile a terzi e continuare a godere delle agevolazioni fiscali su di esso.

C’è però un modo per mantenere tutte le agevolazioni prima casa anche affittando l’abitazione. Tali agevolazioni sono nello specifico:

  • Imposta di registro ridotta al 2% (invece del 9%).
  • IVA agevolata al 4% (invece del 10%) per gli immobili acquistati da imprese.
  • Imposte ipotecaria e catastale fisse a 50 euro ciascuna.
  • Nessun’imposta di bollo sulle relative pratiche.
  • Credito d’imposta per chi vende un immobile già fruendo delle agevolazioni “prima casa” e ne acquista uno nuovo entro un anno, pari all’imposta di registro o all’Iva pagata per il primo acquisto.

Come mantenere i benefici sulla prima casa anche affittandola?

Il segreto sta nel mantenere la residenza all’interno di essa, affittandola soltanto parzialmente ad un altro inquilino e specificando in sede di contratto che si terranno per sé alcuni spazi della casa in questione. Un contratto d’affitto del genere prevede una locazione più bassa, quindi l’affittuario si troverà a spendere di meno ogni mese perché non potrà usufruire dell’interezza dell’immobile.

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Se si affitta la prima casa bisogna pagare le tasse per intero – architectours.it

Molti proprietari decidono di ricorrere a questa soluzione in maniera fittizia, cioè affittando tutto l’appartamento ma mantenendo la residenza al suo interno. Si tratta di un’operazione assolutamente illegale che può anche portare a una denuncia da parte dell’inquilino, che potrebbe rivolgersi all’anagrafe per segnalare che il proprietario della sua casa in realtà non risiede con lui.

Per mettersi al riparo da questa situazione bisognerà chiudere a chiave una camera impedendo di fatto il suo accesso all’affittuario. In questo modo si potrà sempre dimostrare di essere l’unico ad avere accesso a quella stanza e quindi di aver diritto di conservare la propria residenza in quell’immobile.

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