Bonus Affitto da 2500 euro: approvata ufficialmente la misura e puoi già ottenerlo

L’affitto continua a salire, specie nelle grandi città; tra le misure di sostegno agli inquilini ora c’è un bonus da 2.500 euro.

Anche dopo la pandemia, il mercato delle locazioni immobiliari continua ad apparire in crisi. Tantissimi inquilini hanno infatti difficoltà a pagare il canone d’affitto e diventano perciò insolventi. Anche per questo lo Stato ha introdotto vari bonus affitto, sotto forma di agevolazioni, contributi o detrazioni. Attraverso queste misure la politica cerca non solo di alleviare le difficoltà degli inquilini ma anche di supportare gli stessi locatori.

Le misure cercano di alleviare le difficoltà degli inquilini
Il bonus sotto forma di detrazione che aiuta gli inquilini – architectours.it

Gli affittuari possono dunque usufruire di detrazioni speciali per i canoni di locazione. Tali detrazioni variano in base al reddito dell’inquilino e alla tipologia di contratto. Presentando la dichiarazione 730 è comunque possibile detrarre le spese d’affitto sostenute, ma esclusivamente per gli immobili adibiti ad abitazione principale.

La normativa vigente prevede cinque casi di detrazione. Se il contratto di locazione è intestato a più soggetti, ciascuno di essi può beneficiare della detrazione pro quota, cioè in base alla quota del contratto intestata, facendo sempre riferimento al proprio reddito complessivo.

Bonus affitto: aiuti su una spesa fino a 2.500 euro per gli inquilini

Il primo caso di detrazione riguarda gli inquilini a basso reddito. Si parla a tal proposito di bonus affitti pari a 300 euro, se il reddito complessivo non supera la soglia di 15.493,71 euro. Il bonus, sempre sotto forma di detrazione d’imposta, scende a 150 euro con reddito superiore a 15.493,71 euro. Oltre i 30.987,41 euro non è possibile ottenere il bonus affitti.

Il bonus affitto: cinque casi di detrazione d'imposta
Bonus affitto: le detrazioni possibili – architectours.it

Un altro caso è quello dei contratti di locazione stipulati sulla base di appositi accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori. Sarebbe il canone convenzionato o concordato. La fattispecie prevede una detrazione di 495,80 euro (ISEE fino a 15.493,71 euro) o 247,90 euro (ISEE fra i 15.493,71 e i 30.987,41 euro).

Il terzo caso è quello dei giovani. Soggetti dai venti ai trentuno anni (non compiuti) che abitano in affitto in una casa o in una stanza. Tale detrazione fissa è pari a 991,60 euro se il reddito complessivo è inferiore ai 15.493,71 euro. Il bonus dura per primi quattro anni di contratto.

Poi c’è il caso dei lavoratori che sono costretti a trasferirsi lontano dal loro Comune. Per loro il bonus affitti può essere di 991,60 euro (con ISEE entro i 15.493,71 euro) o di 495,80 euro (con ISEE compreso tra i 15.493,72 e i 30.987,41 euro). Per la normativa, il nuovo Comune deve però trovarsi ad almeno 100 chilometri di distanza dal precedente e comunque al di fuori della propria Regione.

Un bonus affitto molto interessante è quello che riguarda i contratti di locazione stipulati dagli studenti universitari che frequentano atenei situati in Comuni diversi da quello di residenza: la detrazione può essere del 19% su importi fino a 2.500 euro circa.

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