Bonus acqua potabile: di cosa si tratta, a chi spetta e come richiederlo

C’è un Bonus noto a pochi che permetterà di risparmiare molti soldi. Scopriamo quanto vale, i requisiti da soddisfare e come richiederlo. 

Il Bonus acqua potabile si presenta come un credito di imposta da sfruttare per recuperare parte della spesa sostenuta per installare impianti di depurazione, filtri e altro. Entriamo nei dettagli.

Bonus acqua potabile requisiti
Come richiedere il Bonus acqua potabile- (Architectours.it)

La lista dei Bonus attivi nel 2024 è molto lunga. La Legge di Bilancio ha confermato molte misure come il Bonus bollette, la Carta Dedicata a Te, la Carta Acquisti, il Bonus Asilo Nido e ne ha introdotte di nuove come il Supporto per la Formazione e il Lavoro e l’Assegno di Inclusione. Immancabili nel 2024 anche i Bonus edili, il Bonus psicologo, la Carta del Merito e la Carta della Cultura per i neo maggiorenni.

Insomma, tanti aiuti economici volti ad alleggerire le spese delle famiglie a condizione che si soddisfino precisi requisiti. Consultando l’elenco notiamo un Bonus poco conosciuto che promette un interessante risparmio. Parliamo del Bonus acqua potabile ossia un credito d’imposta riguardante le spese sostenute per ridurre il consumo di acqua potabile e per comprare sistemi che migliorano la qualità dell’acqua che esce dai rubinetti.

Come funziona il Bonus acqua potabile 2024

Le domande di accesso al Bonus acqua potabile si potevano inviare fino allo scorso 28 febbraio 2024 per le spese sostenute nel corso del 2023. Ora l’Agenzia delle Entrate ha reso note le percentuali del credito d’imposta fruibile durante l’anno. Purtroppo nel 2025 la misura non sarà rinnovata (a meno che il Governo non ci ripensi). Eppure il Bonus ha uno scopo importante. Ridurre il consumo dei contenitori di plastica per l’acqua potabile e migliorare la qualità delle acqua per il consumo umano erogate dagli acquedotti.

Bonus acqua potabile, la percentuale del credito
AdE e credito d’imposta del Bonus Acqua potabile- (Architectours.it)

Nonostante la finalità, il Bonus nel tempo ha perso la sua convenienza. Inizialmente offriva uno sgravio fino al 50% ma poi è stato ridotto per le troppe domande arrivate. L’AdE ha fissato per le spese sostenute nel 2023 una percentuale del credito di imposta pari al 6,45%. Questo il recupero economico per chi ha inviato la richiesta dell’agevolazione entro il 28 febbraio 2024 sfruttando la procedura telematica nel sito dell’Agenzia delle Entrate.

Ricordiamo che l’accettazione dell’istanza è legata alla presentazione di fatture elettroniche o documenti commerciali completi di codice fiscale del cittadino in possesso del credito. Il Bonus si rivolgeva a persone fisiche, soggetti esercenti in arti, professioni e attività d’impresa nonché enti non commerciali. Non prevedeva alcun limite ISEE o requisiti reddituali. Un’interessante occasioni di risparmio, chissà se il Governo farà un sorpresa agli italiani nel 2025.

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