In pensione a 60 anni: come sfruttare la novità di Governo ed INPS

Riforma pensioni 2025: molti a riposo a 60 anni. Ecco spiegato tutto quello che devi sapere in merito. Grandi novità.

L’età minima per la pensione è il 67 esimo anno di vita ed inoltre bisogna aver accumulato almeno 20 anni di contributi. Ma da oggi qualcosa potrebbe cambiare in merito all’età del pensionamento. Finalmente potresti andare in pensione a 60 anni compiuti.

In pensione a 60 anni: ecco come
Nuova riforma: pensione finalmente a 60 anni – architectours.it

Infatti sono in arrivo grandi novità da parte del Governo e dell’INPS. Ma come far richiesta? Ecco dunque tutto quello che devi sapere in merito per non farti cogliere impreparato e per non perdere questa grande occasione.

Pensione a 60 anni: ecco come fare

Nel 2025 qualcosa potrebbe comunque cambiare per quanto riguarda la riforma delle pensioni. Inoltre sono tante le misure che potrebbero far pensare ad una riforma. Tornare al passato significa scavalcare definitivamente la riforma Fornero nn ben vista da molti. Prima di tale riforma si usciva dal lavoro a 60 o 65 anni, rispettivamente per donne e uomini con le pensioni di vecchiaia e con 20 anni di contributi.

In pensione al 60 esimo anno di vita: ecco come fare
Puoi andare in pensione a 60 anni: ecco come – architectorurs.it

Differentemente si usciva senza limiti anagrafici con 40 anni di contributi o con la Quota 96 a 60 anni con 35 anni di contributi. Se paragonati ad oggi, i requisiti sono di molto peggiorati. Oggi invece si esce con 42,10 anni di contributi per gli uomini e con 41,10 anni di contributi per le donne. La pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni con 20 anni di contributi e ciò a prescindere se il soggetto sia un uomo o una donna.

Ma c’è una novità importante da tenere bene a mente: la quota 96. La nuova quota 96 potrebbe partire sempre dai 60 anni di età ma servirebbero almeno 36 anni di contributi. Invece la quota 41 sarebbe una misura destinata a tutti i lavoratori non per forza bisogna aver maturato 41 anni di contributi versati.

Quindi, ai lavoratori potrebbe venire concessa la facoltà di scelta tra quota 96 con 36 anni di contributi, ma con calcolo contributivo, oppure aspettare i 67 anni di età come oggi. Lo stesso varrebbe con la quota 41 per tutti, sempre con calcolo contributivo o attendere la pensione anticipata ordinaria, con 42,10 o 41,10 a seconda che l’interessato sia un uomo o una donna. Dunque questo è tutto. Adesso non ci resta che attendere conferma da parte dei vertici. E tu saresti favorevole ad un eventuale riforma o lasceresti il tutto come già è? E soprattutto sei un sostenitore dell’appena citata quota novantasei?

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