I proprietari di casa devono procedere con il calcolo dell’acconto e del saldo IMU con le nuove aliquote entro il 16 giugno 2024.
C’è un obbligo per alcuni proprietari di immobili, il pagamento dell’IMU – Imposta Municipale Unica. Il versamento può avvenire in un’unica soluzione oppure a rate con acconto e saldo durante l’anno in corso.
A pagare l’IMU non sono tutti i proprietari di una casa, un terreno o area fabbricabile. L’obbligo spetta a chi ha una prima casa di lusso o possiede, è titolare di diritti di proprietà, di godimento di aree edificabili, terreni agricoli e fabbricati. Pagano l’IMU anche i concessionari di aree demaniali nonché i locatari di immobili in leasing. Non pagano l’imposta, invece, gli inquilini, i nudi proprietari, il comodatario, l’affittuario, il coniuge non assegnatario della casa dopo separazione o divorzio.
Poi ci sono i casi di esenzione come per gli immobili merce, gli immobili accatastati come D/3, gli alloggi sociali, i fabbricati ad uso non commerciale. Tutti gli altri devono corrispondere quanto dovuto in due rate (questa la scelta più comune). L’acconto nel 2024 dovrà essere versato entro il 17 giugno (il 16 cade di domenica) e il saldo entro il 16 dicembre.
Il pagamento dell’IMU si effettua tramite modello F24 oppure attraverso la piattaforma PagoPa o con bollettino postale. Va indicato il codice catastale del Comune (si trova sul sito delle amministrazioni locali) e il relativo Codice tributo. Prima di pagare, però, occorre calcolare l’importo dovuto. L’IMU si calcola applicando alla base imponibile l’aliquota prevista.
La base imponibile dipende dal valore dell’immobile che si determina in modo differente qualora si tratti di fabbricati iscritti in catasto (rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per il coefficiente corrispondente alla categoria catastale), di aree fabbricabili (valore venale in comune commercio), di terreni agricoli (si applica all’ammontare del reddito dominicale che risulta in catasto rivalutato del 25% un moltiplicatore pari a 135).
Per quanto riguarda l’aliquota prevista per l’anno in corso occorre tener conto che la Legge stabilisce una misura ordinaria che il Comune può modificare in eccesso o difetto entro dei margini di manovrabilità decisi dalla normativa statale. Il Comune deve deliberale le aliquote IMU con una delibera del Consiglio comunale. Facciamo un esempio. Per l’abitazione principale l’aliquota parte da 0,5% e il Comune può aumentarla di 0,1% o diminuirla fino ad azzerarla con detrazione di 200 euro. Se il calcolo vi risulta troppo difficile consigliamo di rivolgervi ad un CAF.
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