Negli ultimi giorni si è scatenato il malcontento di molti genitori per via della decisione di molti Comuni di chiudere le scuole a maggio.
Negli ultimi tempi si sta dibattendo molto sulla possibilità di tenere le scuole aperte anche in alcuni mesi d’estate, per permettere così a molti genitori che lavorano, di poter continuare a farlo senza doversi preoccupare di dove lasciare i propri figli in loro assenza.
Il nuovo mese che è appena cominciato si apre ora con un nuova protesta da parte di tantissimi genitori dopo che, in diversi Comuni d’Italia, le scuole rimarranno chiuse a maggio. Ecco cosa sta succedendo e dove non si andrà a scuola.
Nel mese di maggio le scuole verranno chiuse in diversi Comuni d’Italia e questo ha gettato “nella disperazione” diversi genitori, soprattutto quelli che lavorano.
Il motivo della chiusura è il passaggio del Giro d’Italia, la famosa gara cicilistica che è arrivata all’edizione 107. La gara partirà sabato 4 maggio con la Venaria Reale – Torino e si concluderà a Roma il 26 maggio. Visti i problemi di viabilità che questa gara potrebbe creare, molti Comuni d’Italia hanno pensato di chiudere le scuole, certamente destando non poche polemiche fra i genitori.
In particolare le scuole verranno chiuse a maggio in questi Comuni e in queste date:
La decisione di sospendere le lezioni ha destato polemiche soprattutto a Lucca dove, come detto, le scuole saranno chiuse mercoledì 8 maggio. A “Lucca in diretta” diversi genitori hanno manifestato il proprio malcontento. Uno di loro ha detto: “Come cittadino e genitore mi sento preso in giro. Di norma in questi casi ci si organizza per rispettare gli impegni di lavoro nonostante le chiusure delle strade. Chi lavora nel privato quel giorno andrà comunque a lavorare o dovrà prendere ferie per guardare i figli. Anche gli altri uffici pubblici che non siano le scuole mi risulta che rimarranno aperti“.
Il genitore ha aggiunto che i bambini e i ragazzi vanno a scuola per imparare, e non per perdere tempo, e che i genitori non possono spendere tutti i loro soldi per assumere una baby sitter che badi a loro quando sono a lavoro. L’uomo ha dichiarato anche: “È desolante che il comune consideri una corsa ciclistica al pari di una inondazione. Ma solo per le scuole. Per tutti gli altri, lavoratori nel pubblico e nel privato, è una giornata come le altre”.
Infine l’uomo ha invitato l’amministrazione a considerare anche il punto di vista e le esigenze di chi è contrario. Dello stesso avviso sono sicuramente tanti altri genitori che, lavorando, non sanno come gestire i propri figli che rimangono a casa in attesa che la scuola riapra.
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