Nonostante l’incertezza sulla ripartizione finale dei fondi, una cosa è certa: le famiglie dovranno rinunciare al bonus tanto atteso.
Per qualcuno era nell’aria, per altri è stato un fulmine a ciel sereno. Il Governo presieduto da Giorgia Meloni, alla fine, ha preso la decisione. La cancellazione di un bonus che era tanto atteso e tanto amato cambia i piani di numerose famiglie italiane. Soprattutto perché quest’incentivo sarebbe andato a collocarsi in un ambito ormai fondamentale nella società moderna.
Nonostante l’incertezza sulla ripartizione finale dei fondi, una cosa è certa: le famiglie dovranno rinunciare al bonus tanto atteso. Dopo una serie di anticipazioni, lo scorso dicembre sembrava che il progetto stesse per vedere la luce, ma alla fine è stato abbandonato. Il nuovo voucher, che avrebbe dovuto essere accessibile a tutti, è stato definitivamente cancellato, lasciando le famiglie senza la possibilità di ottenere un contributo per l’attivazione di un servizio sempre più fondamentale nei tempi che viviamo.
La pandemia da Covid-19, infatti, ha messo sotto gli occhi di tutti quello che poteva già essere evidente. L’importanza, cioè, di una modernizzazione del Paese sotto il profilo tecnologico e delle comunicazioni. Lo smart working, la didattica a distanza, hanno reso evidente il concetto di digital divide tra zone dell’Italia. Per questo, la decisione del Governo Meloni, oggi, desta perplessità.
Dopo lunghe promesse e annunci rimasti in sospeso, i voucher per l’accesso alla banda ultralarga, destinati alle famiglie italiane, sono stati definitivamente accantonati. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha deciso di riallocare le risorse, pari a circa 400 milioni di euro, per concentrarsi principalmente sul supporto alle imprese e agli operatori di telecomunicazione.
Ciò che ha sorpreso maggiormente in questa vicenda, che si trascina ormai da quasi due anni tra annunci e ritardi, è stata la netta opposizione dei gestori di telecomunicazioni. In una consultazione pubblica richiesta dalla Commissione europea per valutare l’efficacia delle misure, i gestori hanno respinto in larga maggioranza gli incentivi destinati alle famiglie, ritenendo più vantaggiosi quelli mirati alle imprese.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha accolto questa posizione e si appresta ora a ridistribuire i fondi. Tra le misure in fase di studio, una quota dovrebbe essere destinata alle PMI che investono in servizi di cybersecurity e cloud computing. Un’altra parte potrebbe essere indirizzata direttamente agli operatori per compensare i costi energetici aggiuntivi derivanti dalla situazione geopolitica, sfruttando le deroghe temporanee del quadro europeo.
Inoltre, è previsto un “bonus opere civili” per accelerare la cablatura degli edifici, consentendo ai condomini di adeguare le proprie strutture interne al passaggio della fibra ottica.
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